Vi segnaliamo questa iniziativa del CAI per trasmettere ai giovani le conoscenze tecniche e il patrimonio culturale fondamentali per chiunque ambisca a diventare interprete dell’alpinismo moderno.
L’idea è di promuovere lo sviluppo della pratica alpinistica tra i più giovani, offrendo a un selezionato gruppo di talenti l’opportunità di potersi esprimere al massimo, sulle difficoltà più elevate e sulle montagne più belle al mondo.
Dalla newsletter del CAI:
Dodici alpinisti tra i 18 e i 28 anni
Questi gli obiettivi del “Cai Eagle Team”, progetto pensato dall’alpinista Matteo Della Bordella insieme al Club alpino italiano e al Club alpino accademico italiano (Sezione nazionale che riunisce i Soci Cai che hanno svolto attività alpinistica dilettantistica di particolare rilievo e intensità), che intende selezionare dodici giovani (ragazze e ragazzi) tra i 18 e i 28 anni, offrendo loro l’opportunità di sviluppare il talento alpinistico grazie a un programma pensato per una crescita di alto livello, con tutor selezionati tra i migliori alpinisti italiani e internazionali.
Lo scopo finale? Diventare degli ottimi alpinisti, ma anche guadagnarsi il proprio posto nel gruppo che parteciperà alla spedizione alpinistica internazionale 2025 finanziata dal Club alpino italiano in Patagonia, insieme a Matteo Della Bordella e altri due esperti alpinisti.
«Con questo progetto il Club alpino italiano vuole tornare a essere protagonista dell’alpinismo di punta, e lo fa partendo dai giovani più promettenti, puntando ad un percorso di crescita che ha come base i valori che da sempre ci contraddistinguono», afferma Antonio Montani, Presidente generale del Cai. «Sono contento di condividere questo percorso con Matteo Della Bordella, non solo perché è uno dei più forti e talentuosi alpinisti nel panorama italiano, ma soprattutto perché incarna quei valori di esplorazione, solidarietà, sostenibilità e attenzione all’ambiente che da sempre appartengono al Cai e che vorremmo trasmettere alle nuove generazioni. “Cai Eagle Team” può rappresentare un importante spot dell’alpinismo di alto livello praticato dai giovani, invogliando così altri giovani a provare a cimentarsi con una pratica in grado di immergere totalmente nell’ambiente naturale delle alte quote».
«Dare la possibilità a dei giovani di concentrarsi davvero sull’alpinismo di alto livello è il nocciolo di questa avventura», sostiene Mauro Penasa, Presidente del Club alpino accademico. «Da tempo ci lamentiamo della crisi di vocazione alpinistica, senza riuscire a mutare la tendenza che sposta l’interesse degli appassionati verso attività più vicine allo sport. Così, chi arriva alla montagna, perché prima o poi ci si arriva, è in media ben preparato dal punto di vista tecnico, ma spesso è ormai tutt’altro che giovane. Come conseguenza il nostro Club, l’Accademico, sta invecchiando inesorabilmente. Il “Cai Eagle Team” è quindi un’occasione da non perdere per portare su terreni di avventura ragazzi di buon livello sotto i 30 anni. Il suo atto finale, la spedizione, sarà per i partecipanti occasione di prendere confidenza con la realtà extraeuropea, di difficile approccio per un giovane, e verificare così la solidità delle consapevolezze acquisite durante il percorso di crescita».
«Sono veramente contento di vedere un progetto come questo prendere forma in Italia, in seno al Club alpino italiano», commenta Matteo Della Bordella. «Non vedo l’ora di iniziare. Abbiamo molti giovani talenti che si muovono su vie dure e difficili in cerca della loro strada futura. Grazie al “Cai Eagle Team” spero di riuscire a scovare alcuni di questi giovani e di aiutarli a crescere attraverso la loro passione. Loro rappresentano il futuro per questa attività, tanto bella quanto assurda, che è l’alpinismo. Sono anni che ascolto i racconti del mio amico Silvan Schüpbach, che in Svizzera porta avanti un percorso simile per il Club alpino svizzero, e mi sono sempre detto che sarebbe stato bello riuscire a farlo anche in Italia. Essere oggi qui insieme al Cai rappresenta un segnale importante, oltre a un’opportunità per tanti ragazzi e ragazze».
Sei settimane di formazione, poi la Patagonia
Finanziato dal Club alpino italiano e gestito da Matteo Della Bordella (appartenente ai Ragni di Lecco e Accademico del Cai), il progetto “Cai Eagle Team prevede”, tra aprile 2023 e dicembre 2024, sei settimane di attività in varie zone delle Alpi (dalla Grigna alle Dolomiti, dal Monte Bianco alla Valle Orco, fino ad arrivare all’Oberland bernese), incentrate sull’arrampicata (su roccia, su ghiaccio e misto, in fessura), sull’alpinismo e sull’eventuale apertura di una via. Il tutto per trasmettere ai partecipanti le conoscenze tecniche e il patrimonio culturale fondamentali per ogni interprete dell’alpinismo moderno.
Al termine delle settimane, verranno selezionati, sulla base della valutazione delle capacitaà tecnico/alpinistiche, caratteriali e logistiche, i componenti della spedizione extraeuropea. Sei i giovani (ragazze e ragazzi) che potranno accedervi, con l’obiettivo di compiere salite di prestigio in Patagonia nel febbraio 2025.
Ciascuna delle sei settimane prevede incontri teorici da affiancare alla pratica della specifica attività prevista, oltre a momenti di approfondimento di natura storico/culturale e su temi di ampio respiro come la gestione del rischio e della sicurezza, e a un focus sul legame tra alpinismo e comunicazione, elemento sempre più importante per chi oggi vuole svolgere attività di alto livello.
Le sei settimane vedranno l’intervento, oltre che di Matteo Della Bordella, di alcuni dei migliori alpinisti italiani e internazionali, mentre i momenti sulla storia e sulla cultura saranno affidati a giornalisti, scrittori, storici e a personaggi di spicco dell’alpinismo.
I dodici partecipanti saranno selezionati su base curricolare e mediante un test delle capacità alpinistiche della durata di due giorni, in programma a fine marzo in Piemonte, in Val D’Ossola.
Gli interessati possono trovare tutte le informazioni per inviare la candidatura nella sezione apposita del sito cai.it
Per iscriversi c’è tempo fino al 15 marzo 2023.
Costi
Il progetto è finanziato per la sua interezza dal Club alpino italiano che, insieme al Club alpino accademico, crede fortemente nell’importanza di offrire un’opportunità alle nuove generazioni, perché possano avere i mezzi attraverso cui mostrare e sviluppare il proprio talento.
Il percorso formativo non prevede costi vivi per i partecipanti, salvo quelli relativi al viaggio per raggiungere le diverse località di svolgimento delle settimane. Allo stesso modo, anche per la spedizione non vi saranno costi fissi a carico degli stessi.
I dodici partecipanti alle settimane, come i sei ammessi alla spedizione, saranno però tenuti al tesseramento Cai e alla stipula dell’assicurazione in attività personale che il Cai mette a disposizione dei soci, nonché all’assicurazione per attività extra europea per il periodo della spedizione.
Il progetto “Cai Eagle Team” rappresenta quindi un’esperienza e un’opportunità unica nel suo genere.